Cerco un centro di gravità permanente…
Oggi so dove trovarlo. E lo voglio condividere con te.
Ciao anima libera,
nella scorsa newsletter abbiamo parlato di Anicca.
Del fatto che tutto è impermanente.
Niente resta com’è. Ogni cosa nasce, cambia, finisce.
Ma questo ci porta a una domanda potente ⤵️
Come possiamo vivere con questa consapevolezza?
Come affrontare il fatto che tutto, prima o poi, cambia?
Durante il mio secondo ritiro Vipassana, ho risentito forte dentro di me la risposta:
si chiama Upekkhā (equanimità).
Un concetto che mi aveva già profondamente colpito nel primo ritiro,
al punto da decidere di tatuarlo sulla pelle.
(Sì, davvero. Ti lascio qui la foto. 📸)
Equanimità è:
✨ Non farti travolgere quando arriva un’emozione intensa.
✨ Non aggrapparti quando vivi un momento di gioia.
✨ Non respingere l’ansia, la paura, la tristezza.
✨ Osservare tutto con lucidità, presenza e compassione.
Ed è questo, forse, uno dei più grandi insegnamenti del ritiro:
imparare a restare centrati anche quando tutto intorno si muove.
Come diceva anche Franco Battiato:
"Cerco un centro di gravità permanente..."
Forse si riferiva proprio a questo.
A quella stabilità interiore che non dipende da ciò che accade fuori.
A quella calma che nasce dentro, e che non ha bisogno di cambiare il mondo per sentirsi in pace.
Ma cosa significa vivere l’equanimità nella vita quotidiana?
Significa riconoscere quando una tensione sorge e non reagire in automatico.
Significa osservare i propri pensieri senza identificarcisi.
Significa accogliere emozioni come l’ansia, la paura, senza reprimerle o sfogarle.
Significa ricordarsi che anche questo passerà.
Upekkhā non è indifferenza.
È profonda accoglienza di ciò che c’è, senza attaccamento né resistenza.
È una pratica quotidiana,
da portare anche nei piccoli momenti:
quando un pensiero ti agita,
quando fuori c’è confusione,
quando qualcosa va storto o qualcuno ti fa perdere la pazienza.
Equanimità non si conquista in un giorno, ma si coltiva.
E ogni volta che scegli di non reagire, stai nutrendo quella presenza stabile dentro di te.
A lunedì, con la prossima “Newsletter Consapevole”.
Un abbraccio,
Alessandro
E ora?
Leggi il blog per ulteriori risorse utili
Seguimi su social Instagram per ispirazione quotidiana
Unisciti alla community su Telegram
Vedi l’archivio di tutte le newsletter
Grazie Alessandro, è proprio così. È dura arrivarci quando il tuo retaggio è sempre stato composto da reazioni che per forza di cose sembravano dover essere fulminee per sopravvivere e nel momento attuale perché viviamo nell'epoca delle reazioni veloci: messaggi brevi e veloci, condivisioni immediate, poco tempo e spazio per arrivare al sodo in pochi istanti. Hai ragione, va coltivata giorno per giorno, istante per istante.
Grazie 🧡